Dopo sei anni è ora di lasciar andare

17.07.2020 - 16:44 | Christian Possa

In Honduras la Fondazione Villaggio Pestalozzi per bambini conclude il progetto «Noi siamo la voce». La responsabile del programma, Gisela Wattendorff, parla di una decisione che non è stata facile, ma che era comunque necessaria.

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Ha collaborato alla definizione del nuovo regolamento per il Comitato scolastico: Cristian, 15.

«In un primo momento si ha la tentazione di aggrapparsi a quello che c’è», racconta Gisela Wattendorff. Ma questo non è onesto, nemmeno nei confronti delle donatrici e dei donatori. Secondo la responsabile del programma, sono varie le ragioni che hanno spinto la Fondazione Villaggio Pestalozzi per bambini a non affrontare la terza fase di questo progetto triennale, come era stato invece pianificato. Da un lato, per motivi di efficienza l’organizzazione partner dovrebbe ora innanzitutto implementare il progetto autonomamente. Nelle prime due fasi del progetto, la responsabilità dell’attività operativa era ancora affidata a tre organizzazioni affiliate. Senza il loro sostegno, tuttavia, la terza fase del progetto è proseguita a singhiozzi, rendendo evidente che i punti di forza del partner erano più nel fare rete a livello politico piuttosto che nell’attuazione operativa. Analogamente, anche i costi di amministrazione relativamente elevati hanno giocato a sfavore della prosecuzione del progetto. Ecco perché si è giunti a malincuore alla decisione di non andare avanti con il progetto nei dipartimenti Francisco Morazán e Yoro.

Gisela Wattendorff è lieta che sia stato possibile raggiungere gli obiettivi dei primi sei anni e che si sia giunti ad ottenere una maggiore partecipazione dei bambini nelle scuole dell’Honduras. «Il
nostro impegno ha portato a modifiche didattiche che sono state approvate dal Ministero dell’Istruzione ed integrate a livello nazionale.» Uno dei successi più inaspettati e, al contempo, uno dei punti salienti è stato il nuovo regolamento del Comitato degli studenti che la Fondazione Villaggio Pestalozzi per bambini ha elaborato insieme all’organizzazione partner, all’UNICEF, alla GIZ e al Ministero dell’Istruzione. 460 bambini e adolescenti del progetto e dell’intero Paese hanno collaborato alla redazione di un documento di 60 pagine, che definisce in che modo si dovrebbero considerare i diritti dell’infanzia alla libertà di opinione e di associazione, così come il diritto alla partecipazione all’interno dei consigli scolastici in Honduras. Cristian, 15 anni, ha avuto l’onore di presentare la nuova direttiva al Ministero dell’Istruzione e alla First Lady. «Ho avuto la sensazione che venisse ascoltata la nostra voce e che i diritti dei bambini fossero tutelati e riconosciuti», ricorda.

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