Per i bambini forti di domani
28.04.2020 - 10:57 | Christian PossaA metà settembre del 2019, è stato avviato un nuovo progetto nella periferia della capitale Tegucigalpa. Esso aiuta i bambini e gli adolescenti a diventare più resistenti, ad incrementare la propria autostima e a migliorare le proprie prestazioni accademiche.
C’è da dire che il dipartimento honduregno Franzisco Morazán non è proprio in cima alla lista delle priorità del governo. In molte scuole, i bambini e gli adolescenti devono imparare in un ambiente insicuro e violento. È una situazione che si è creata a causa di una serie di circostanze: a molti docenti manca una formazione pedagogica solida per poter lavorare con i loro alunni e le loro alunne in un modo equo, democratico ed inclusivo. A peggiorare le cose si aggiunge il fatto che molti presidi sono sopraffatti dalla gestione scolastica e non assistono per niente i docenti nel loro lavoro pedagogico o lo fanno solo in modo insufficiente.

Il progetto «Il piacere di imparare» si incentra sul potenziamento della gestione scolastica e sull’implementazione di un approccio che tenga conto della prospettiva di genere. «Vogliamo garantire che nelle scuole esistano e vengano implementati dei meccanismi volti alla tutela dei bambini», afferma Gisela Wattendorf, la responsabile del programma. Alternativas y Oportunidades (AyO), l’organizzazione partner locale, collabora strettamente insieme alle autorità educative statali al fine di conseguire tale obiettivo. Essi hanno la responsabilità di formare i docenti ma non dispongono né delle risorse economiche, né delle competenze necessarie a poter soddisfare le esigenze dei e delle 60 000 insegnanti del Paese. Nelle scuole coinvolte nel progetto si dovrebbe introdurre pertanto il cosiddetto approccio resiliente ad integrazione del metodo di insegnamento. Ciò significa che le autorità educative regionali, i presidi e il personale docente apprendono dei metodi ai fini di promuovere il potenziale dei bambini e farli sviluppare positivamente nonostante le difficili condizioni in cui sono costretti a vivere. «Questo potenziale include la resistenza alla distruzione della propria integrità, nonché la costruzione di una vita positiva in condizioni avverse», spiega Gisela Wattendorff. Per moltiplicare l’efficacia del progetto, in futuro, verranno debitamente formati e assistiti anche presidi di altre scuole che presentano contesti simili.