«Dai rifiuti nasce qualcosa di meraviglioso»
Docente di professione e artista nel cuore, Ahmed Seif Khaled crea degli ausili didattici nella scuola primaria Nyamigota in Tanzania. Nell’intervista spiega cos’è necessario per farlo e perché stimolano i bambini ad essere creativi.

Nel distretto di Geita sul lago Vittoria, in Tanzania, la Fondazione Villaggio Pestalozzi per bambini è impegnata in 20 scuole coinvolte in progetti volti a migliorare l’ambiente didattico con metodi didattici non violenti. Gli ausili didattici che il personale docente impara a realizzare con le proprie mani sono il collante che tiene insieme i metodi didattici partecipativi.
Ahmed, tu mostri ai docenti come possono creare degli ausili didattici. Qual è la parte più difficile?
Quando sono arrivato qui, gli ausili didattici erano molto grossolani e semplici. I materiali utilizzati dai e dalle docenti non erano molto attraenti. Ora hanno migliorato le loro abilità. Ricorrono a materiali molto diversi, reperibili nei dintorni. Questo riduce i costi e spinge gli allievi e le allieve a pensare oltre i limiti. Allo stesso tempo, teniamo pulita la zona. Raccoglia mo i rifiuti e ne facciamo qualcosa di meraviglioso.
Come reagiscono i bambini agli ausili didattici?
I bambini hanno moltissimi talenti. Quando vedono che il loro insegnante è in grado di realizzare una cosa così bella, allora ne traggono ispirazione e portano loro stessi dei materiali dalla zona in cui vivono. Così possiamo creare insieme qualcosa. È importante dar loro il tempo di concretizzare le idee che sono loro venute in mente. Ecco che così nascono ad esempio delle semplici chitarre o delle pentole in argilla. Se diamo dignità ai talenti dei bambini, diamo loro la possibilità di esprimere la propria creatività.
Come ti senti quando noti che il tuo lavoro ha un impatto sui bambini?
Sono felicissimo che siano ispirati e arrivino con delle idee tutte loro. E mi sento come se dovessi ringraziare io loro per qualcosa perché il loro entusiasmo mi riempie. Il mio obiettivo è di far loro percepire l’ambiente locale in cui sono, di renderli consapevoli della bellezza di quest’ultimo e di creare da esso cose personali.
Ci sono delle classi specifiche in cui i bambini e i docenti possono dare sfogo alla creatività?
Abbiamo avviato un club artistico e culturale. Purtroppo al momento ci manca ancora il tempo durante le lezioni. Si tiene una volta a settimana al di fuori del regolare orario di scuola. Ma i bambini sono creativi anche a casa. A volte portano delle cose che hanno creato loro e le finiscono qui.