Estranei prima, amici poi
16.03.2021 - 11:13 | Christian PossaChildren's Summit Ethiopia - un anno dopo. Nel video guardiamo indietro al Summit dei bambini. E in un'intervista, Etsegenet Kebede, responsabile dell'educazione dell'organizzazione partner locale Ethiopian Center for Development, parla del valore della settimana preparatoria, dei suoi momenti salienti personali e di come il Summit abbia lasciato il segno.

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Etsegenet Kebede, in vista del Children‘s Summit si è svolta una settimana di formazione per i formatori e le formatrici. Cosa ha apportato questa settimana secondo Lei?
Ci ha aiutato nelle attività quotidiane e nel lavoro di conduzione durante il vertice. Il workshop sull’educazione interculturale ha fornito un contributo importante alla formazione continua del personale docente e degli assistenti dei nostri progetti.
Quali elementi della formazione si sono dimostrati validi nella quotidianità del progetto?
Kate e Julian pedagoghi del Villaggio Pestalozzi per bambini, ci hanno mostrato come il fatto di apprezzare le somiglianze e le differenze possa influenzare positivamente gli altri. Con il loro aiuto abbiamo potuto ideare un manuale contenente attività dettagliate, a cui noi e i nostri partner potremo attingere in futuro.
Cosa le è rimasto maggiormente impresso del Children’s Summit? Nei primi giorni è stato molto difficile convincere le allieve e gli allievi a dormire nelle stanze a loro assegnate e a mangiare con i loro nuovi amici, seduti tutti insieme intorno a un tavolo. Ancora più interessante per noi è stato vedere, dopo due giorni, bambini di diversi posti gironzolare improvvisamente tutti insieme. In occasione della cerimonia conclusiva, ai partecipanti è persino scesa qualche lacrimuccia quando si sono dovuti salutare.



Come hanno vissuto lo scambio i bambini?
Nelle riflessioni, molti partecipanti hanno indicato che non si aspettavano che un metodo di apprendimento e di scambio tra culture così interattivo, partecipativo e piacevole, sarebbe stato così divertente. Hanno inoltre dichiarato che questa piattaforma ha contribuito a far acquisire loro maggiore fiducia in sé stessi e a rispettare lo stile di vita e la cultura altrui.
Il Children‘s Summit risale ormai a più di un anno fa. Com’è andata la trasmissione di conoscenze ed esperienze?
L’utilizzo di specifici strumenti tematici e la collaborazione con i diversi club di bambini delle scuole coinvolte nei progetti si sono rivelati il metodo fondamentale per diffondere nuove informazioni e apportare un cambiamento migliorativo. Sfortunatamente, la chiusura forzata delle scuole a causa del Covid-19 a marzo ha ostacolato questo lavoro. Tuttavia, abbiamo intenzione di continuare a lavorarci non appena le scuole verranno riaperte.