Richiesta improvvisamente in tutto il Paese
18.06.2020 - 15:22 | Christian PossaGrazie a un progetto della Fondazione Villaggio Pestalozzi per bambini, l’insegnante Sifrasi Nyakupora è diventata una delle esperte in materia di metodi didattici focalizzati sui bambini in Tanzania. Così si è sparsa la voce, tanto che anche il Governo tanzaniano la interpella regolarmente per impiegarla in programmi educativi nazionali.

«Lavorare in altri progetti è molto soddisfacente per me perché posso restituire qualcosa alla società», dice Sifrasi Nyakupora con entusiasmo. La docente opera spesso in scuole isolate a cui mancano le capacità di far lezione alle alunne e agli alunni in un modo che sia adeguato ad un bambino. Inoltre, l’insegnante trasmette le sue conoscenze e le sue esperienze tramite training formativi impartiti ad altri docenti o responsabili educativi dei governi locali. Ha anche creato un programma di istruzione per adulti presso l’Università di Dodoma con l’intento di migliorare l’alfabetizzazione a livello comunitario.
All’inizio era un pezzo di carta
Tra tutti i suoi impegni, Sifrasi Nyakupora fa lezione nel distretto di Kongwa. O più esattamente nella scuola primaria Viganga, a meno di 100 chilometri a est di Dodoma, la capitale del Paese. Qui tutto prende il suo corso con l’avvio del progetto «Libri scolastici di qualità per i bambini nella loro lingua madre, lo swahili». Come molte sue colleghe e molti suoi colleghi, Sifrasi Nyakupora apprende i metodi didattici focalizzati sui bambini grazie a training formativi dell’organizzazione partner locale Children’s Book Project Tanzania (CBP). Impara come si creano libri e ausili didattici, introducendoli così a lezione, oppure come si organizza una biblioteca e come si promuovono i club di lettura. Nel 2015 riceve la certificazione «Training of Trainer», un piccolo pezzetto di carta plastificata che le apre una porta dietro l’altra. «Grazie al certificato, sono riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione e coinvolta nel programma educativo nazionale sotto la loro egida.»
«Il lavoro in altri progetti è molto soddisfacente per me perché posso restituire qualcosa alla società. »
Insegnamento e apprendimento più attivi
Sifrasi Nyakupora frequenta spesso il settore educativo, ecco perché vive da vicino i cambiamenti che il progetto scatena. In passato, ad esempio, molti docenti andavano a lezione senza preparazione, né ausili didattici. La mancanza di conoscenze, ma soprattutto la certezza che il Governo, in qualità di datore di lavoro potente, pagasse regolarmente lo stipendio, ha intrappolato molti nella loro pigrizia. «Nel progetto ho potuto mostrare ad altri docenti i vantaggi di distendere l’atmosfera in classe utilizzando con semplicità materiali della zona, nonché di coinvolgere maggiormente le allieve e gli allievi.» Sifrasi Nyakupora vede che sono gli stessi bambini quelli che più cambiano. «Grazie ai nuovi metodi didattici, le allieve e gli allievi partecipano molto più attivamente alla lezione. Gli ausili didattici destano il loro interesse, il che si ripercuote in evidenti miglioramenti nella lettura, nella scrittura e nei calcoli.»
«Senza programmi di questo genere, le scuole e le prestazioni di alunni e alunne sarebbero peggio di come sono ora.»

Infondere la voglia di leggere con le biblioteche
Un elemento cardine del progetto educativo della Fondazione Villaggio Pestalozzi per bambini nei distretti Kongwa e Chalinze sono le biblioteche di 45 scuole coinvolte nel progetto. Esse gettano le basi necessarie a infondere nei bambini l’abitudine della lettura. «Se si consente ai bambini di fare l’esperienza di sedersi in una biblioteca a leggere, la maggior parte di loro constata che a loro piace, o persino amano leggere i libri», sottolinea Suleiman Kingo, coinvolto nel progetto in nome del governo locale. Sifrasi Nyakupora fa un passo in più: «Quando i bambini prendono in prestito i libri e li leggono a casa destano anche l’interesse dei genitori.» È per questo che ha avviato un programma in cui i genitori possono prendere in prestito i libri. Nelle riunioni con i genitori, ci si è poi rivolti a quelli che più leggevano per impiegarli all’interno delle comunità come messaggeri che sottolineassero l’importanza dell’istruzione. Anche se c’è ancora molto lavoro da fare, ad esempio nell’ambito della tutela dell’infanzia, Sifrasi Nyakupora è convinta che il progetto aiuti molto il personale docente. Una volta conclusa la loro formazione professionale, nella maggior parte dei casi alle giovani e ai giovani insegnanti mancano importanti competenze didattiche in termini di lettura, scrittura e calcolo. «E come fa ad insegnare una persona che non ha un metodo sottomano?», si chiede. Racconta che lei stessa ne è un buon esempio. Nei primi dieci anni dal diploma, insegnava alle classi dei primi livelli perché non si sentiva competente. Il lavoro fatto all’interno del progetto le ha fornito le conoscenze specialistiche necessarie e la motivazione proprio a diventarlo. Ecco perché crede fermamente che: «Senza programmi di questo genere, le scuole e le prestazioni di alunni e alunne sarebbero di gran lunga peggiori rispetto ad ora.»