«Voglio cambiare mentalità ormai radicate»

13.07.2020 - 13:24 | Christian Possa

Elena Lupusor appartiene alla nuova generazione di docenti che si dedica ampiamente all’educazione interculturale nella formazione di base. Ecco una conversazione su aspettative, esperienze e scoperte.

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Elena Lupusor, futura insegnante

La Moldavia è ricca di culture diverse e, allo stesso tempo, lotta contro la discriminazione tra i vari gruppi etnici. Come si possono rafforzare la comprensione reciproca e la tolleranza in modo sostenibile? Focalizzandosi su coloro che formeranno la società di domani: i bambini. Il progetto «Integrazione dell’educazione interculturale nella formazione dei futuri docenti» adotta proprio questo approccio, ma va uno o due passi più avanti. Integrando l’educazione interculturale nei programmi didattici delle università di pedagogia, i futuri insegnanti imparano come possono supportare meglio lo sviluppo delle competenze interculturali dei bambini. Elena Lupusor fa parte di questa nuova generazione di insegnanti. Frequenta il quarto anno dell’università di Balti e sta per entrare nel mondo del lavoro.

Elena Lupusor, perché vuole diventare insegnante?

Il lavoro con i bambini è impegnativo e volevo acquisire maggiori conoscenze in questo campo. Svolgendo il mio primo tirocinio, ho capito che è questa la mia strada, il mio posto nella vita. Mi sono innamorata di questo lavoro. Per di più, vengo da una famiglia di insegnanti. Mia madre è docente e mia sorella lo sta per diventare.

Cosa vorrebbe perseguire con la Sua azione?

Spero di poter cambiare mentalità ormai radicate. Sono cresciuta in una comunità rurale che mal sopportava gli aspetti di novità provenienti da culture o religioni diverse. Voglio mostrare che tutti hanno gli stessi diritti e le stesse possibilità. Ed è necessario che siano soprattutto i bambini a poter avere accesso all’istruzione. Voglio apportare dei miglioramenti alla società in cui vivo e in cui sono cresciuta.

«Voglio apportare dei miglioramenti alla società in cui vivo e in cui sono cresciuta.»

Elena Lupusor

Lei ha da poco concluso un tirocinio. Cosa ha imparato in materia di educazione interculturale?

 Nella mia classe, c’era ad esempio una ragazza greca che si era trasferita da poco con la sua famiglia. L’insegnante l’ha coinvolta in varie attività. Quest’approccio ha aiutato la ragazza a superare le barriere linguistiche e ad integrarsi. 

Qual è per Lei la scoperta più importante che ha fatto nella Sua formazione?

Quanto sia essenziale l’educazione interculturale per il futuro della nostra professione. Avremo classi con bambini provenienti da altri Paesi o che professano altre religioni. La cosa più importante è che noi insegnanti disponiamo delle conoscenze e dei metodi che servono per interagire con questi bambini e con questa diversità e per coinvolgere tutti in classe.  

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